Amplificare le performance del team di lavoro sviluppando l’empowerment

Empowerment significa incrementare le performance per ottimizzare le risorse delle persone e creare uno sviluppo della cultura lavorativa impostata sul positivo, una strategia per incrementare nei soggetti la consapevolezza delle proprie risorse per risolvere i problemi in termini operativi nel lavoro.

Si tratta di un processo attraverso il quale è possibile incrementare il potenziale professionale degli individui, volto a raggiungere obiettivi importanti sia per l’azienda, sia per sé stessi e con piena soddisfazione, in quanto accresce in modo naturale l’autostima.

Ogni successo è conseguente alle nostre abilità e alla convinzione che siamo noi i protagonisti attivi dei risultati, importante è avere il sentimento di hopefulness cioè come impegno di alimentare in noi la speranza di riuscire a farcela, di avere successo e di apprendere dagli errori e dalle difficoltà, attraverso una ricerca attiva di alternative funzionali. Per apprendere il sentimento dell’empowerment del personale, dobbiamo fare attenzione agli elementi che aiutano a farlo emergere come segue:

  • definizione obiettivi e orientamento all’efficacia e sviluppo delle competenze personali;
  • reale consapevolezza della propria crescita personale, incrementando la fiducia, la responsabilità e lo spirito di iniziativa;
  • cercare di sfruttare le attitudini ed i talenti individuali per raggiungere gli obiettivi prefissati, in modo che ci sia soddisfazione per tutta l’organizzazione lavorativa;
  • importante agevolare il gioco di squadra, questo in riferimento alle dinamiche interne aziendali, dove tutti mettono il proprio impegno per raggiungere il risultato comune;
  • cercare di rendere stimolante la giornata lavorativa creando significato e scopo.

L’empowerment esprime l’autodeterminazione della persona e la sua partecipazione alla vita lavorativa e sociale della comunità di riferimento, l’ empowerment si basa su una serie di principi come avere possibilità di scelta, nuove opportunità, cercare di accedere al proprio potenziale, avere coerenza nelle reazioni, sapersi immaginare nella condizione desiderata, sperimentare quando possibile nuove situazioni, con un’azione organizzativa legata alla crescita personale in ambito lavorativo.

Possiamo definire l’empowerment come un percorso di ricostruzione della propria autoefficacia, in questo modo il lavoratore acquisisce e sviluppa le potenzialità latenti, acquistando maggior capacità di scelta, importante è instaurare una relazione comunicativa tra il team di lavoro, trovare fiducia nelle proprie capacità in modo che possano essere amplificate migliorando le performance individuali.

Empowerment significa letteralmente dare potere, cioè dare la possibilità alla persona di rafforzare le proprie capacità, rendendola più soddisfatta del proprio operato, sia nell’attività lavorativa sia nella vita privata.

Una proposta progettuale di empowerment potrebbe essere la seguente così articolata:

  1. riduzione ed eliminazione dei sentimenti di sfiducia in sé e nell’organizzazione, acquisendo la sicurezza di poter influenzare gli eventi nel corso dell’attività lavorativa, ciò vuol dire aumento dell’auto-stima attraverso modalità creative per affrontare situazioni difficili;
  2. obiettivi ampi e articolati, riconoscere ed accettare la fatica della crescita professionale, attuare la volontà di sperimentare nuovi comportamenti, esprimere le proprie idee, i propri obiettivi elaborandoli positivamente, sviluppare la capacità di interpretare le situazioni ridefinendole e affrontandole positivamente;
  3. definire le conclusioni, cioè capire a livello individuale e organizzativo i fattori che hanno determinato una determinata scelta, formulando una proposta realistica in una spazio di tempo prestabilito e verificandone la riuscita.

In definitiva empowerment significa progettare un’attività formativa all’interno dell’organizzazione lavorativa, in modo tale da trasmettere apprendimento e crescita, creando benessere e qualità dei rapporti con gli altri e con sé stessi.

Interessante è il concetto di Massimo Bruscaglioni, psicologo Milanese, che sviluppa argomenti riferiti all’individuo, il cui rafforzamento è visto come anello di collegamento con l’organizzazione lavorativa.

I suoi principi sono i seguenti: avere il desiderio del nuovo, costruirsi la possibilità di scegliere, avere la possibilità di creare risorse personali, avere la capacità di pensarsi in una situazione auspicata, la prospettiva dinamica di innovazione, la disponibilità di agire, adottare un pensiero positivo, riconoscere le difficoltà personali elaborandole in modo da superarle.

Secondo Massimo Bruscaglioni l’empowerment prevede delle tappe non rigidamente sequenziali ma adattabili, aggiungo, alle situazioni che dobbiamo affrontare:

  • prima fase percepire il nuovo bisogno in noi;
  • seconda fase pensabilità della situazione desiderata;
  • terza fase evidenziare le risorse per realizzare concretamente le azioni da intraprendere.

Questa sequenza è utile sia per il Manager sia per il team di Lavoro in quanto aiuta a programmare in modo analitico gli obiettivi da raggiungere. E’ fondamentale essere aperti sia nei confronti di sé stessi che nei confronti dei collaboratori, essere collegati e non estraniati dalla situazione che dobbiamo affrontare, essere integrati nel contesto che stiamo affrontando, quindi instaurare una relazione con il Team di lavoro il più coesa possibile, essere focalizzati sull’obbiettivo che vogliamo raggiungere. Il self-empowerment (Massimo Bruscaglioni) si riferisce al potenziamento personale e professionale, molto importante , per riuscire ad usare al meglio le capacità di ogni singolo individuo, in questo caso l’empowerment svolge un’azione all’interno delle persone che influisce sul benessere degli individui, agisce sulla motivazione personale e aumenta la sicurezza in sé stessi. Semplicemente self-empowerment significa essere protagonisti del proprio lavoro, essere creativi con possibilità di crescita, ossia utilizzare in maniera ottimale le risorse disponibili, cercando di valorizzare al meglio ogni singolo collaboratore.

Questo avviene anche avendo a disposizione dei leader carismatici, capaci di motivare e trasportare positivamente le persone, cercando di fare gruppo, valorizzandoli al meglio. L’empowerment è un processo di adattamento che richiede un modello organizzativo specifico, con schemi chiari e precisi.

Conclusioni

Il percorso di empowerment vuole produrre il consolidamento e la stabilizzazione delle capacità apprese, quindi una maggior soddisfazione dallo stato di appartenenza aziendale, tutto ciò agendo sui nuovi bisogni, evidenziare le risorse disponibili, sperimentare nuove azioni e verificando i risultati ottenuti.

BIBLIOGRAFIA

  1. Nanetti, Le sembianze del potere empowerment e autostima, Quattroventi, 2002.
  2. Piccardo, Empowerment, Raffaello Cortina Editore, 2003
  3. Bruscaglioni, Persona empowerment, FrancoAngeli, 2007.

 

Articolo a cura di Massimo Dagnino

Profilo Autore

Lauree in Scienza della Comunicazione ed Advertising e in Psicologia delle Organizzazioni e dei Servizi. È stato consulente per le Assicurazioni Generali in ambito sviluppo della clientela con gestione del personale addetto al Sales Channel. Autore del libro “Semiotica nella comunicazione aziendale applicata al marketing” edito Aracne Editrice. Il libro si è aggiudicato al concorso letterario della città di Cattolica 2017 il premio “Menzione d’onore”. Ideatore del Model Marketing 6WM (registrato presso il Ministero dello Sviluppo Economico), percorso formativo aziendale.
Nel 2017 su invito del Rettore, ha svolto un corso presso l’Università Uni Nettuno di Roma, inerente alla Comunicazione e Marketing Aziendale, visibile sul canale 812 di SKY. Ha collaborato con l’Università Uni Nettuno di Roma, in ricerche interne sulle seguenti materie: semiotica e comunicazione pubblicitaria. E' stato membro della giuria del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica, patrocinata dal CNR. Collabora in ricerche con il laboratorio di Neuromarketing, diretto dal prof. Vincenzo Russo dell’Università IULM di Milano. Attualmente lavora per il Ministero degli Interni e nel 2021 ha pubblicato il libro dal titolo "Strategie e tecniche di comunicazione" edito da Aracne Editrice. Nel 2018 ha pubblicato il libro da titolo "La psicologa strategica per una professione ad alto rischio" edito da Aracne Editrice. E' Psicologo iscritto all'ordine degli psicologi della Liguria e Sociologo A.S.I.

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