Green Automotive, un’opportunità per tutti

La crescente attenzione dei maggiori brand automobilistici a tecnologie e sistemi di alimentazione meno inquinanti, imposta dalle strategie di contrasto al riscaldamento globale e dalla crescente sensibilità ambientalista dei consumatori, può diventare l’occasione per un rinnovamento in chiave sostenibile delle flotte aziendali

Il cambiamento climatico è una realtà ormai visibile a occhio nudo. Aumento delle temperature stagionali, scioglimento dei ghiacciai antartici e conseguente innalzamento del livello dei mari hanno già effetti documentati e spesso drammatici – dal fenomeno dei rifugiati climatici alle specie animali a rischio estinzione – sulla vita degli abitanti del nostro pianeta, umani e non.

Se già nel 1997 il Protocollo di Kyoto, rimasto ampiamente disatteso, prevedeva la necessità di ridurre drasticamente le emissioni dei cosiddetti “gas serra”, a farsi megafono di questa urgenza è oggi un movimento ambientalista di dimensioni globali animato soprattutto (come nel caso dei partecipatissimi Fridays For Future) da persone molto giovani: cittadini e consumatori di domani, ben lontani da un ambientalismo “morbido” incentrato sulle scelte individuali, che al contrario indirizzano le responsabilità sul piano collettivo e chiamano in causa governi e corporations, esigendo un profondo ripensamento delle attuali politiche energetiche in termini di impatto ambientale.

In un’ottica di conversione ecologica del sistema produttivo, il comparto automobilistico è un caso esemplare. Per quanto i consumi privati abbiano il loro peso, infatti, a poter dare il maggiore contributo sono le imprese.

Dalla logistica ai servizi di trasporto passeggeri, passando per le vetture in dotazione a manager e dipendenti di piccole o grandi imprese, le flotte aziendali rappresentano spesso un’importante voce di bilancio e formano, al contempo, parte integrante dell’immagine che una società comunica all’esterno.

Lo testimonia anche il diffondersi (ancora lento in Italia) del Green Fleet Manager: figura professionale a cui spetta intercettare una clientela sensibile ed esigente che oggi chiede motori meno inquinanti – anche per scongiurare l’immobilità forzata in città, nel caso ormai frequente di blocchi auto e “domeniche verdi” – sistemi altamente integrati con le tecnologie digitali, come pure possibilità di sharing e operazioni facilitate di manutenzione, rifornimento e pagamento. Strategie di Fleet Management declinate in chiave sempre più smart e green, allora, diventano imprescindibili per accompagnare le aziende lungo la strada della sostenibilità.

Tra gli obiettivi principali di tutte le agende climatiche mondiali, la riduzione delle emissioni comporta una massiccia conversione degli strumenti di uso quotidiano, nonché della cultura circostante. Il settore del trasporto stradale rappresenta, secondo un’analisi del Parlamento, il 30% delle emissioni totali di CO2 in Europa. Lo scopo è ridurre, entro 10 anni, tali emissioni del 60% anche tramite le misure previste dallo European Green Deal annunciato a fine 2019 dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen; sul mercato italiano concorrono all’obiettivo gli “Ecobonus” – confermati dalla legge di Bilancio 2020 – per la rottamazione e l’acquisto di vetture meno inquinanti.

Ma al di là di incentivi e prescrizioni è la crescente coscienza ambientalista a orientare in maniera sempre più significativa le scelte di clienti e consumatori, soprattutto nelle fasce di età inferiori ai 40 anni (lo dimostra un recente sondaggio di Enel Green Power, secondo il quale il 33% dei Millennials statunitensi desidererebbe guidare un’auto elettrica). Una realtà di cui le aziende devono tenere conto al momento di immettere nuovi modelli sul mercato o, naturalmente, di acquisirli nella propria flotta aziendale.

In questo quadro anche un colosso del motore come Mercedes-Benz abbraccia la sfida della sostenibilità con una nuova linea dai toni green. Christian Catini, Corporate&Fleet Sales Manager di MB, definisce l’offerta 2020 come “una pietra miliare sulla strada verso la guida priva di emissioni”. Il nuovo GLE 350 de 4MATIC – con un consumo di carburante ponderato 1,1 l/100 km, emissioni di CO2 ponderate 29 g/km, consumo di corrente ponderato 25,4 kWh/100 km – va proprio in questa direzione: il motore a combustione interna è avviato esclusivamente dal motore elettrico. Questo non impedisce prestazioni di tutto rispetto; ad esempio Classe A, nella nuovissima motorizzazione 250e, passa da 0 a 100 km/h in 6,6 secondi, promettendo “un piacere di guida a zero emissioni”. A garantire brillanti dinamiche di marcia pensa la tecnologia EQ Power, alla base di tutti i modelli ibridi alla spina di Mercedes-Benz (mentre dietro l’angolo si prepara EQ Power+ Performance Hybrid, che Mercedes-AMG adotta già in Formula 1 e prevede di introdurre presto su strada).

I nuovi nati di casa MB nel settore SUV integrano in un’estetica sportiva, con il minimo ingombro e mantenendo un ampio vano di carico, una batteria ad alto voltaggio agli ioni di litio dalla capacità di circa 15,6 kWh. Fornita dall’affiliata di Daimler Deutsche ACCUMOTIVE, è ricaricabile da una fonte di energia elettrica esterna: i tempi di ricarica sono di circa 20 minuti – SoC (livello di carica) 10-80% – oppure circa 30 minuti (SoC 10-100%). Non si pensi, però, alla sola ricarica “statica” effettuata presso la rete elettrica domestica o aziendale: la rete delle stazioni di ricarica pubbliche conta già, nella sola Europa, più di 300 gestori, rendendo la ricarica in movimento un’operazione sempre più semplice (anche grazie al sistema di Infotainment MBUX – Mercedes-Benz User Experience, che aiuta il guidatore a cercare le colonnine lungo il percorso di viaggio). Si prevedono poi funzioni di pagamento integrate, anche tramite app, e una fatturazione semplificata.

Anche l’attuale offerta di motorizzazione green sulla Classe C, fra i best seller fra il target Business, offre a imprese e partite Iva una soluzione che coniuga risparmio economico ed energetico grazie alla tecnologia plug-in hybrid diesel, che consente su questo modello di accedere agli ecoincentivi statali. Nel 2020 debutteranno poi la nuova Classe C, il face lift della Classe E e la nuova S, che unendo l’efficienza di un motore elettrico all’autonomia di un motore a combustione interna garantiscono consumi molto contenuti (con una media di 1,5 l/100 km) e riducono drasticamente le emissioni di CO2, oltre a poter quasi dimezzare le spese per assicurazione, alimentazione e accessi alle ZTL urbane.

Costi ridotti, migliori performance e maggiore autonomia, quindi; ma anche strategie di funzionamento intelligenti basate sul percorso che elaborano dati di navigazione, limiti di velocità e condizioni del traffico per selezionare l’opzione più adeguata, privilegiando la modalità di marcia elettrica per i tratti di strada maggiormente favorevoli; lasciando però sempre a chi guida la libertà di intervenire su tale scelta.

Un equilibrio pensato per soddisfare le esigenze in termini di consumi ed emissioni, proponendo sostituzioni a saldo positivo per le aziende – che vedono così sensibilmente ridursi i costi della flotta, migliorando al contempo la propria reputation agli occhi di clienti sempre più esigenti e consapevoli – contribuendo altresì alla tutela dell’ambiente e degli esseri viventi che lo abitano.

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