Come si attiva, “disattiva” la motivazione?
Motivazione, dal latino “motus”, quindi muoversi, dirigersi verso un obiettivo.
Motiv-azione, è il motivo, il perché, che spinge un soggetto all’azione.
Conoscere le dinamiche che generano la motivazione in noi stessi e negli altri offre enormi vantaggi perché permette di raggiungere più facilmente i propri obiettivi e di aiutare gli altri, ad esempio all’interno di un gruppo di lavoro, a fare altrettanto.
Come si attiva la motivazione?
Per poterlo fare è necessario imparare ad individuare e utilizzare i fattori, “le leve”, che la generano, tenendo conto che ogni individuo è unico e la motivazione in ciascuno si attiva in modo differente.
Prima di tutto serve sapere che la motivazione contiene tre componenti principali:
- l’attivazione > la decisione di iniziare un comportamento
- la persistenza > lo sforzo continuo verso l’obiettivo a prescindere da eventuali ostacoli
- l’intensità > che si evince dalla concentrazione, dall’energia impiegata nel conseguimento dell’obiettivo.
Questi tre elementi sono sostenuti da alcuni fattori che possono subire delle influenze e cambiare durante il percorso per il conseguimento dell’obiettivo.
Se questo accade la motivazione può aumentare, diminuire o svanire.
I fattori che attivano, dirigono e sostengono i comportamenti orientati al raggiungimento di un determinato obiettivo sono generati da:
- motivazioni interne (intrinseche)
- motivazioni esterne (estrinseche)
e sono sostenuti da forze di diversa natura: biologica, sociale, emotiva o cognitiva.
Le motivazioni intrinseche nascono dall’interno dell’individuo e lo portano ad impegnarsi in un determinato comportamento, utile per il raggiungimento di uno scopo/obiettivo, perché questo genera gratificazione personale senza necessità di ricevere una ricompensa esterna.
Es. leggere questo articolo con attenzione per imparare qualcosa di nuovo; andare a fare una passeggiata nel parco perché si ritiene piacevole.
Il comportamento della persona è motivato da un desiderio interno di partecipare ad un’attività fine a sé stessa. La gratificazione deriva dal comportamento stesso.
Le motivazioni estrinseche nascono dall’esterno dell’individuo e implicano una ricompensa che può essere di tipo materiale, es. in denaro, un trofeo o immateriale es. un riconoscimento lavorativo.
In questo caso il comportamento della persona è motivato da una ricompensa, mira all’ottenimento di qualcosa o ad evitare qualcosa di spiacevole.
Esistono diverse teorie sulla natura della motivazione:
- la teoria dell’istinto
- la teoria dell’aspettativa
- la teoria degli incentivi
- la teoria pulsionale
- la teoria dell’eccitazione
- le teorie umanistiche
Tra le teorie umanistiche, che sostengono che le persone hanno forti motivi cognitivi per eseguire varie azioni, troviamo quella di Maslow con la sua famosa piramide dei Bisogni.
Per Maslow, i bisogni e le motivazioni hanno lo stesso significato e si strutturano a livelli gerarchici, alla base dei quali si trovano i bisogni primari – fisiologici.
I livelli sono fra loro connessi e il passaggio fra un livello inferiore a uno superiore può avvenire dopo la soddisfazione dei bisogni al livello inferiore.
L’individuo ha perciò diverse motivazioni a diversi livelli; è motivato in primis a soddisfare i bisogni biologici di base per es. l’alimentazione, il sonno, la salute, l’amore etc e solo poi bisogni legati all’autorealizzazione o desiderio di soddisfare potenziale individuale.
Maslow conferma quanto abbiamo detto all’inizio dell’articolo, ogni individuo è unico e irripetibile; invece, i bisogni sono comuni a tutti; si condividono, ci accomunano e permettono una migliore vita se vengono soddisfatti.
Le teorie di Maslow permetto all’individuo di auto-analizzare la personale capacità di soddisfare i propri bisogni e, in base a questi, di saper comprendere quelli che sono i bisogni, le necessità, le motivazioni degli altri.
Come si “disattiva” la motivazione?
La motivazione può diminuire o svanire a causa di un cambiamento dei fattori che la sostengono, a causa di difficoltà inaspettate nel percorso per il raggiungimento dell’obiettivo, per un cambiamento del grado di importanza che si era attribuito all’obiettivo stesso, es si presenta la necessità di concentrare le energie nella soddisfazione di bisogni primari.
Es. Si era motivati ad allenarsi costantemente per vincere una gara sportiva ma subentra un problema di salute. La priorità, le energie verranno spostate sul bisogno di ritornare in salute.
Un errore da evitare quando si vuole motivare gli altri
La motivazione può venire a mancare anche a causa di un fenomeno noto come “effetto di giustificazione eccessiva” cioè nel momento si prova a spingere la persona al raggiungimento dell’obiettivo offrendo delle ricompense esterne quando invece la forza che motiva la persona al raggiungimento dell’obiettivo è intrinseca e produce già di per sé una forte gratificazione.
Es. offrire una ricompensa in denaro ad una persona che è già fortemente motivata ad offrire il suo contributo sociale.
In sintesi, la motivazione in ogni persona viene attivata e mantenuta da diversi fattori, maggiore è l’importanza (per sé stessa) dell’insieme dei bisogni che la generano maggiore sarà l’energia impiegata per raggiungere l’obiettivo.
Aver chiare le tue modalità di attivazione della motivazione ti permette di raggiungere più facilmente e velocemente i tuoi obiettivi.
Il mio obiettivo, in questo articolo, era quello di fornirti alcuni elementi per comprendere meglio come si genera la motivazione nelle persone. Mi auguro di averlo fatto.
Forse non ti rivolgerai a me per un percorso di coaching o formazione perché non hai la necessità di padroneggiare meglio la tua motivazione ma ti voglio chiedere la cortesia di condividere questo articolo per poter aiutare gli altri a farlo.
Ogni spunto sugli aspetti di questo argomento che hai gradito maggiormente o che ti farebbe piacere approfondire è gradito. Scrivimi un commento qui o su Linkedin.
Articolo a cura di Romina Galetta
Esperta di comunicazione (specializzata in PNL) e di Linkedin.
Business Coach e formatrice.
• Ha creato “Linkedin ad hoc” un percorso innovativo che utilizza un mix di tecniche di coaching e web marketing con il quale aiuta ogni giorno aziende e professionisti a sviluppare, con successo, il business online, potenziando la visibilità del Brand e generando clienti. (https://www.linkedin.com/in/romina-galetta/ )
• Formatrice e relatrice in seminari sui temi della comunicazione, Linkedin e delle strategie di comunicazione digitale.
• Docente per diverse realtà formative ed associazioni
• Vicepresidente con delega alle strategie di comunicazione digitale in Confassociazioni Management