Nell’articolo MANAGER: tra leadership e professionalità ho presentato la Matrice Saveriana; grazie a questo modello, incrociando differenti gradi di Leadership e Professionalità, riusciamo a identificare quattro tipologie di manager, ciascuna caratterizzata da modi di fare e possibilità di successo ben distinti.
All’Autorevole, tecnicamente preparato e contemporaneamente capace d’ispirare i suoi collaboratori, viene attribuito il primato di manager ideale. Lo Sterile, al contrario, privo di capacità influenzali e contemporaneamente sprovvisto delle adeguate conoscenze e abilità tecniche, è colui che, inevitabilmente, porterà il gruppo alla rovina.
Chi si occupa di formazione e sviluppo delle competenze, è cosciente dell’esistenza di diversi stili di leadership e sa che nessuno di questi è in assoluto il migliore: il vero leader, dopo aver eseguito un’attenta diagnosi, riesce ad adattare il proprio modo di agire alla situazione e il grado di efficacia del suo intervento sarà funzione della coerenza tra lo stile scelto e le caratteristiche del contesto (il tempo disponibile per adottare decisioni, le regole interne all’organizzazione, ma soprattutto la maturità dei collaboratori).
Attraverso l’utilizzo della Matrice Saveriana, si evidenzia chiaramente che possono esistere, invece, maniere opportune e contemporaneamente forme improduttive, di fare il manager, indipendentemente dalle circostanze. Infatti, chi non cura costantemente la propria formazione, cade inevitabilmente in uno dei gironi degli incompetenti.
Essere manager non è altro che un mestiere. Con molte responsabilità, ma pur sempre un’occupazione, un incarico fornitoci dall’alto, una nomina che non implica la buona riuscita della mansione acquisita. Come per altre professioni, per distinguersi positivamente sarà fondamentale essere preparati, con un livello culturale adeguato all’incarico e un insieme d’informazioni e capacità utili a svolgere e supervisionare le attività lavorative.
Parlando di competenze del ruolo, si rischierebbe di navigare nelle sconfinate acque delle conoscenze e delle abilità manageriali, passando, senza sosta, da un argomento all’altro. Pertanto, mi limiterò a indicare alcune aree che ritengo assolutamente necessarie per svolgere al meglio la mansione.
Un manager non può esimersi dall’avere:
Inoltre, deve essere in grado di:
È oggettivamente svantaggioso lavorare con Manager incapaci, privi delle opportune competenze gestionali, delle conoscenze e delle abilità idonee alla guida di un gruppo verso la meta, ma soprattutto sarà deleteria la collaborazione con persone povere di predisposizione al costante studio e al continuo apprendimento di nuove, attuali e utili esperienze manageriali.
È l’aumento della propria professionalità a rendere uno Sterile Autoritario e promuovere un Sognatore ad Autorevole.
Assodato, quindi, che le proprie competenze specialistiche rappresentano l’unico varco d’accesso a un comportamento professionale, qual è la strada che ci potrà condurre alla leadership?
Quale cammino un Autoritario, colto e preparato tecnicamente, dovrà imboccare per riuscire a diventare un Autorevole?
Partendo dal potere del grado, che ci è stato affidato dall’organizzazione, come si potrà arrivare a essere riconosciti Professionisti Leader?
La risposta dimora nella:
La Matrice Saveriana rappresenta uno strumento di formazione manageriale intuitivo ed efficace che consente, una volta individuata la propria posizione in griglia, di costruire un piano di sviluppo individuale per perseguire l’aumento della propria professionalità e della personale leadership.
La bellezza della Matrice Saveriana, inoltre, è rappresentata dalla sua enorme versatilità come strumento utile a rendere evidenti e meglio comprendere le sfumature di molti ruoli. Basterà sostituire, per esempio, nello schema cartesiano, la parola Manager con quella di Genitore (Professore, Allenatore, ecc.) per scoprire l’esistenza di Sognatori, Autoritari, Sterili e Autorevoli anche non appartenenti al mondo del lavoro.
Articolo a cura di Saverio Greco
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