Manager per il Sociale – Connettere sfide e capacità per costruire leadership civiche

Prioritalia, un hub aperto al confronto e alla contaminazione delle idee, per catalizzare competenze e dare metodo e supporto alla realizzazione di progettualità concrete, in grado di incidere sui modelli di sviluppo della società, del lavoro e dell’impresa.

La figura del manager nell’immaginario collettivo italiano viene il più delle volte associata alla condizione di privilegio e di spregiudicatezza piuttosto che al riconoscimento dell’importante sistema di valori di cui il manager è portatore: la valorizzazione delle risorse, lo sviluppo, la sostenibilità, l’efficienza, la cura del cliente e degli stakeholders, l’etica del fare e del rendicontare.

Secondo una recente indagine “Manager & Sociale” promossa da Prioritalia e realizzata con il contributo di Manageritalia, Astra Ricerche e l’Osservatorio Socialis, per il 92% dei dirigenti italiani il ruolo professionale implica una precisa responsabilità nei confronti della società. Responsabilità che si declina, per gli oltre 400 manager intervistati, in azioni dirette a sviluppare la cultura della legalità, migliorare la qualità della comunità, favorire il trasferimento di competenze, promuovere l’adesione e il sostegno all’impegno di associazioni e onlus, contribuire alla riduzione degli sprechi e alla tutela dell’ambiente, orientare comportamenti di cittadinanza attiva e diffondere una maggiore trasparenza.

Dalla ricerca sembra, quindi, emergere un nuovo identikit del manager italiano, più attento ai temi della legalità, dell’innovazione sociale e del territorio, che mette in primo piano il lato solidale, generoso e dinamico del management, il suo vivere non solo nelle stanze dell’azienda, focalizzato sul business, ma anche dentro la società, aperto alle esigenze della collettività. Una visione decisamente più ampia del ruolo, che invita a fare qualcosa di concreto in tema di responsabilità sociale, senza aspettare che siano gli altri, le istituzioni e la politica, ad agire.

Da diversi anni Federmanager e Manageritalia sono impegnate in un’attività finalizzata a diffondere, innanzitutto con l’impegno delle loro persone, i valori della cultura manageriale che comprendono non solo il “fare” ma anche il ”dare” al servizio del bene comune. Un’attività strategica diretta a sostenere la credibilità di un ruolo professionale che vuole contribuire, con il proprio approccio concreto e progettuale, allo sviluppo della società italiana. Un’evoluzione significativa dell’agire associativo che è approdata recentemente alla nascita di Prioritalia, un nuovo soggetto sociale costituito dalle principali organizzazioni manageriali (Federmanger, Manageritalia, Cida, Fenda, Fidia, Sindirettivo centrale), con la missione specifica di innovare il modo di fare rappresentanza, andando oltre le logiche tradizionali di rappresentanza sindacale di interessi, facendo leva sull’apertura e il dialogo con tutti coloro che operano per dare soddisfazione ai bisogni sociali emergenti.

Significativo il primo progetto targato Prioritalia “1.000 manager per 100 progetti”, finalizzato a dare supporto a organizzazioni non profit e amministrazioni pubbliche attraverso la messa a disposizione, il “dono”, di competenze manageriali in vari ambiti, dall’amministrazione e controllo, al marketing e fundraising, al project management.

Prioritalia vuole continuare ad attrarre questa voglia di dare del management italiano, organizzarla, darle identità e riconoscibilità. Tre sono le parole chiave di questo innovativo approccio associativo: valorizzare, aggregare e aprire.

La sfida è quella di valorizzare idee e competenze che emergono dalle organizzazioni fondatrici, da un lato, e di aggregare, dall’altro, attori, esterni alle associazioni di rappresentanza dei manager, che svolgono un ruolo centrale nel sistema sociale, culturale ed economico del Paese, con l’obiettivo di co-progettare soluzioni innovative e attualizzare esperienze virtuose, anche attraverso processi di cross over professionale e generazionale.

Un luogo dove aprire il confronto e lo scambio con il tessuto vivo e produttivo e le intelligenze giovani e innovative, sperimentare il nuovo, costruire reti sociali e condividere opportunità, per promuovere attraverso un modello di sviluppo “dal basso” i necessari processi di modernizzazione volti al cambiamento diffuso. In buona sostanza, un veicolo dinamico di contaminazione tra il management italiano e i centri nevralgici di elaborazione, lo spazio per disegnare una visione di sviluppo intelligente e sostenibile che possa ridare fiducia e slancio al Paese.

È convinzione diffusa che in Italia l’innovazione sia di casa e che le Università e i Centri di ricerca sappiano costruire competenze di eccellenza apprezzate e riconosciute a livello internazionale; nonostante ciò, le nostre menti brillanti non sembrano più trovare cittadinanza nella vita delle organizzazioni del Belpaese, le opportunità professionali scarseggiano o non sono più facilmente accessibili. Quando viene a mancare questa connessione tra capitale sociale (responsabilità e relazioni), capitale culturale (conoscenza) e capitale economico (ricchezza e opportunità), finisce per bloccarsi la capacità di creare sviluppo e, conseguentemente, iniziano a mettere radici le condizioni per un inarrestabile declino.

Negli anni della crisi, secondo le analisi ufficiali dei rapporti della Commissione europea sulla capacità competitiva, anche in Italia è diminuita la coesione economica e sociale e, quindi, la coesione tra i cittadini.

Solo recuperando la capacità di integrare e tenere insieme i diversi fattori di sviluppo possiamo immaginare di tornare ad essere protagonisti nel campo dell’innovazione e della creatività, come lo siamo stati in un recente passato in tutti i settori.

Da questo assunto nasce l’ambizione di Prioritalia di aggregare, intorno a priorità e progetti significativi, l’interesse dell’opinione pubblica sull’ampio potenziale d’eccellenza che il nostro Paese potrebbe raggiungere se solo riuscisse a gestire il proprio valore con maggiore managerialità. Una sfida da realizzare attraverso un processo generativo articolato in più passi: dalla mappatura delle reti sociali e dei know how manageriali, per intercettare le esperienze positive di innovazione, all’individuazione delle aree tematiche prioritarie sulle quali investire, alla selezione dei progetti distintivi da supportare, fino ad arrivare alla programmazione delle attività di facilitazione e attuazione da mettere in campo attraverso la disponibilità di competenze ed esperienze della comunità manageriale. Un esempio di intervento che potremo definire di sussidiarietà in cui si riconosce al manager un ruolo di qualità e di guida programmatica, che implica la capacità di agire come costruttore di visioni e architetture sociali e produttore di policies, per accelerare un cambiamento attraverso la giusta combinazione tra innovazione ed organizzazione manageriale.

A sua volta la gestione di questo processo richiede il potenziamento di una leadership civica, al servizio della collettività, in grado di alimentare la fiducia e di sostenere la rete degli innovatori e le comunità del cambiamento. Per Prioritalia è una scommessa di forte impatto, destinata ad incontrare non poche resistenze, quali il pregiudizio diffuso sull’egoismo manageriale, la consuetudine a compromessi al ribasso, la debole reputazione dei manager come innovatori sociali. Ma che, d’altra parte, non è impossibile da vincere, avendo dalla sua parte numerosi asset su cui poter fare affidamento: la presenza territoriale, il patrimonio di competenza e network di oltre centomila manager, un metodo fondato su agilità realizzativa e concretezza, l’autonomia dalla politica, l’essere una categoria che contribuisce in modo rilevante alle entrate pubbliche.

Una leadership che avrà, per sua stessa natura, le principali caratteristiche tipiche di una leadership definita “orizzontale”. Il dialogo creativo, che apre alla relazione con gli altri e permette di sperimentare il nuovo, la semplicità, che evita le analisi complesse a vantaggio di una concretezza esecutiva, il ritmo, che crea situazioni positive per favorire la collaborazione.

Vanno tutte in questa direzione le più recenti azioni di Prioritalia, come la costituzione di un board junior, composto da sette giovani under 35 di comprovato talento e con un buon network relazionale, con una funzione di stimolo nella definizione delle scelte strategiche dell’associazione e di supporto nell’attuazione dei piani operativi. Per ripartire dai giovani che rappresentano più di chiunque altro il futuro e possono aiutarci a vedere le cose con occhi diversi, allargare lo sguardo per sviluppare un nuovo modo di pensare. Non sarà un caso che Jacopo Mele, co-fondatore della Fondazione Homo Ex Machina Onlus, ritenuto da Forbes tra i più influenti europei under 30, abbia voluto cogliere l’opportunità di impegnarsi nel board junior, attratto dal sistema di connessioni sociali da mettere a terra.

Un’altra iniziativa avviata è Social Roots” la piattaforma per l’innovazione sociale nel settore agroalimentare rivolta ad aziende, associazioni, start up e aspiranti imprenditori, con lo scopo di favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di innovazione sociale, realizzata all’interno di Expo 2015 dalla Fondazione Giacomo Brodolini. Prioritalia vi ha contribuito sostenendo con un servizio di mentoring erogato da manager senior alcune start-up del settore agrifood, che lavorano per la creazione di un modello di sviluppo sostenibile. “I tech care” è una di queste ed offre ai bambini dai 5 agli 11 anni un’educazione alimentare sfruttando l’utilizzo di strumenti digitali con la partecipazione dei loro maestri e genitori.

Per il 2016 si punterà ancora ad aggregare e valorizzate le migliori energie di pensiero e di azione intorno a tre aree prioritarie messe a fuoco a seguito di un percorso di ascolto, che ha coinvolto il board junior insieme a manager impegnati sul fronte dell’innovazione: l’imprenditorialità e l’innovazione tecnologica, la sostenibilità e la green economy, l’innovazione sociale e ambientale.

Focus strategici da declinare in progetti e policies per concretizzare una visione di sviluppo sostenibile, duraturo ed inclusivo. Far accadere le cose per creare valore civico e sociale sarà la bussola per il nuovo anno.

A cura di: Marcella Mallen

Profilo Autore

Marcella Mallen, nata a Genova, sposata e madre di due figli, laureata in giurisprudenza, vive a Roma dove ha lavorato come manager HR in aziende a cavallo tra profit e no profit impegnate nella creazione e sviluppo d’impresa e del territorio. È stata Presidente del Centro Formazione Management del Terziario, attualmente è Presidente di Prioritalia.
Collabora con università pubbliche e private, in master ad alta specializzazione manageriale, in qualità di docente e componente di comitati tecnico – scientifici, è membro della Commissione ADI INDEX per il Design Sociale. Ha scritto articoli e pubblicazioni su tematiche di interesse manageriale ed è coautrice di “Effetto D. la leadership è al femminile: storie speciali di donne normali”.

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