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La sicurezza psicologica per il lavoro ibrido

Il benessere organizzativo è una dimensione che sempre più aziende tendono a favorire e coltivare. Il termine è abbastanza ampio da permettere a svariate azioni di finire sotto il suo cappello. In questo articolo non voglio concentrarmi su azioni specifiche da poter fare nel momento in cui si pensa di migliorare il livello di benessere nella propria organizzazione, ma piuttosto sottolineare un concetto basilare che faccia da fondamenta a tutte le strategie che si possono creare. Le fondamenta da cui partiamo in questa riflessione sono quelle della sicurezza psicologica.

Da psicologa del lavoro mi occupo in particolare di cultura digitale nelle aziende per aiutare le persone e i team a trovare le soluzioni migliori nel lavoro in smart working e ibrido. Questo è un processo che non funziona se calato di forza dall’alto, ma piuttosto richiede il coinvolgimento, il sostegno e la formazione delle persone. Per questo avere in mente di stimolare una cultura di sicurezza psicologica è fondamentale.

Cos’è la sicurezza psicologica?

Amy Edmondson, professoressa di leadership e management alla Harvard Business School, definisce la sicurezza psicologica come la convinzione condivisa tra i membri del team che si possa esprimere ciò che si pensa senza timore di essere messi in imbarazzo o puniti. La sicurezza psicologica del team va oltre la fiducia interpersonale, descrive un clima di squadra caratterizzato da rispetto reciproco in cui le persone si sentono a proprio agio nell’essere sé stesse.

Quindi ci si sente sicuri psicologicamente quando nella propria squadra si è a proprio agio anche nell’ammettere l’errore o segnalare l’errore altrui e in generale non sentirsi censurati.

Esploriamo un po’ meglio il tema andando a identificare quali sono gli aspetti che scaturiscono dalla sicurezza psicologica. Possiamo definirli degli effetti collaterali, benèfici. Li riassumo in tre punti:

  • Promuove sane dinamiche di gruppo e relazioni interpersonali perché sentire di potersi esprimere favorisce un confronto sano e aperto tra le persone;
  • Favorisce innovazione ed efficacia dei team perché le persone sentono di poter fare delle proposte e alcune di queste potranno andare a buon fine;
  • Aiuta i manager nella gestione del lavoro ibrido e flessibile perché insieme si trovano delle soluzioni customizzate e adeguate alle esigenze di ognuno.

In generale avere buone relazioni, anche nel contesto lavorativo, è uno degli elementi che favorisce il livello di benessere. L’elemento relazionale è centrale non solo perché siamo animali sociali, ma anche perché il tipo di rapporti che abbiamo con le persone intorno a noi influenza la nostra individualità. Lavorare in un clima di team in cui sento di poter esprimere la mia opinione su un progetto in essere per esempio può avere un impatto sicuramente nella coesione del gruppo ma anche a livello interno nel sentirmi abbastanza sicuro da non restare in disparte.

Come lavorare sulla sicurezza psicologica

Più facile a dirsi che a farsi, per esempio in contesti organizzativi spinti alla competitività in cui l’errore altrui si tramuta in opportunità per me. Per favorire davvero un clima di sicurezza psicologica nella propria organizzazione è spesso necessario intraprendere un percorso di trasformazione della cultura aziendale che passo dopo passo porti le persone a nuovi comportamenti. Il cambiamento però costa fatica, anche quando razionalmente sappiamo che sarebbe la via migliore. Questo in particolar modo in periodi di stress e sovraccarico in cui l’operatività assorbe tutte le energie e non c’è spazio per immaginarsi nuovi modi di agire nelle situazioni quotidiane. Infatti è proprio nelle circostanze di ogni giorno che è necessario agire per favorire la sicurezza psicologica, e non tanto nei bei discorsi nelle riunioni. Per farlo dobbiamo ricordare a noi stessi che sarà più probabile agire in un modo nuovo, per esempio di fronte ad un problema emerso all’interno del proprio team, mantenendo lucida la nostra mente. Infatti per cercare di agire non re-agire in modo automatico, abbiamo bisogno di attivare la nostra corteccia pre-frontale, quell’area del cervello che richiede molte risorse e che è sede della razionalità tra le altre cose. Nei momenti di fatica mentale, tendiamo piuttosto a re-agire e quindi a usare meno la nostra razionalità.

Come favorire la sicurezza psicologica

Oggi l’organizzazione del lavoro subisce sempre più cambiamenti. Sia i leader che i team devono trovare man mano modalità nuove per portare avanti le proprie attività.

I manager dovranno creare un ambiente che incoraggi i dipendenti a condividere aspetti delle loro situazioni personali per quanto riguarda la pianificazione del lavoro. Questo è necessario al fine di trovare davvero insieme le soluzioni migliori per far lavorare bene le persone. Per questo non basta dire “Fidati di me” ai propri collaboratori e farsi raccontare le loro situazioni personali. La fiducia si costruisce coi fatti, non con le parole. Si tratta di una dimensione che si costruisce appunto nel tempo, non improvvisamente. Ed è fondamentale che ognuno nei propri team faccia attenzione a favorirla proprio per creare un clima che in generale aiuti le persone a lavorare e quindi anche a stare meglio.

Tre strategie da usare per favorire la sicurezza psicologica

  • Allarga la prospettiva > il fatto che il singolo per esempio nell’organizzarsi i tempi di lavoro facendo conciliare famiglia e impegni professionali, non è solo un problema individuale ma va affrontato come una questione di team. Sentirsi parte di un gruppo in cui si opera insieme ci fa sentire subito meglio.
  • Dai l’esempio > noi esseri umani impariamo con gli occhi, non con le orecchie. Quindi per favorire l’apertura dei tuoi colleghi nei tuoi confronti, ciò che puoi fare tu è il primo passo in questo senso. Specialmente per chi è in posizione di leadership questo è particolarmente significativo.
  • Rinforza la fiducia > la sicurezza psicologica, come la fiducia nelle relazioni, è tanto difficile da costruire quanto facile da distruggere. Una volta acquisita non possiamo pensare che resterà un dato di fatto per sempre nel team. Quindi è bene mantenere un occhio vigile e rinforzarla quotidianamente.

 

Aericolo a cura di Monica Bormetti

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Monica Bormetti

Psicologa del lavoro fa formazione e coaching per aziende e professionisti sul benessere digitale: come favorire un uso sano della tecnologia al lavoro per aiutare i knowledge workers a stare e lavorare meglio nell'era dell'iperconnessione. Nel 2017 ha fondato smartbreak.it, progetto che promuove un uso consapevole dei media digitali, nel 2018 è uscito il suo TEDx "Il potere creativo del non fare nulla" e nel 2019 il suo libro "#Egophonia, gli smartphone fra noi e la vita " (Hoepli).

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