Essere a capo di un’azienda non è mai stato semplice, ma ai nostri giorni è sempre più complesso, soprattutto in quelle di medie/grosse dimensioni. Gli anni fatidici della crisi appena trascorsi, hanno decimato molte aziende che ormai non ci sono più, e quelle che sono riuscite a resistere, hanno dovuto rivedere necessariamente la loro organizzazione interna, razionalizzando le risorse interne in una organizzazione più “lean”.
I rapporti con i propri dipendenti sono cambiati anche perché molte organizzazioni da verticalizzate (con diversi rapporti gerarchici) si sono appiattite prendendo una forma orizzontale; per cui sono cresciuti i team di lavoro legati ad un progetto e anche i rapporti con la proprietà (nelle aziende private) o con il Top Management (nelle multinazionali), sono più diretti.
Per questi motivi anche il modo di fare il Leader si è modificato nel tempo.
Una volta essere Leader poteva essere interpretato come essere autoritario, imporre la propria mission all’intera organizzazione, i rapporti con il proprio personale dipendente erano sporadici e generalmente riservati a quelli del middle management. Le decisioni da prendere venivano discusse in una stanza, senza coinvolgere minimamente il personale dipendente che venivano a sapere le cose solo a decisione presa.
Oggi il Leader deve riuscire a costruire un insieme di valori culturali all’interno di un’azienda.
Per sviluppare una leadership a mio parere bisogna:
Aspetto importante sono gli stili di Leadership legati alla situazione:
Ritengo che i principali attributi che deve avere un Leader sono:
Molti si potranno chiedere: ma per essere a capo di un’azienda devo necessariamente essere un Leader?
Ovviamente no, ma a questo punto sei un Capo.
La differenza tra le due figure è sostanziale in quanto il Capo impartisce direttive, mentre il Leader si comporta da “Coach “ e quindi fornisce suggerimenti , del Capo generalmente si ha timore , mentre il Leader emana passione, entusiasmo per quello che crede, e lo trasferisce ai sui collaboratori, il Capo quando parla spesso l’usa l’IO mentre il Leader dice solitamente NOI , il Capo usa le persone, mentre il Leader le fa crescere da un punto di vista professionale affidandogli incarichi e deleghe, il Capo dice “trovami la soluzione “, il Leader dice “troviamo la soluzione”.
Insomma, sono modi di porsi molto differenti, e a volte se nelle organizzazioni aziendali qualcosa non si muove come dovrebbe, bisognerebbe ognuno di noi porsi delle domande, e chiedersi se effettivamente abbiamo fatto tutto il possibile per mettere a proprio agio e motivare i nostri collaboratori.
E’ importante capire come il Leader è la persona che conosce la modalità con cui perseguire una mission, va in quella Direzione nel suo “modus operandi”, e aiuta l’intera organizzazione a raggiungere gli obiettivi prefissati. È a tutti gli effetti un “Coach” per il sui collaboratori; le sue armi non possono essere il bastone e la carota, ma devono essere sostituite con l’esempio, la fiducia, l’integrità, empatia, e la volontà.
La cosa importante è che si deve partire da una condivisione degli obiettivi di una determinata mission, e far sì che ogni persona della propria organizzazione sia portatore di una parte del progetto o di un piano, che deve essere realizzato insieme ; in questo modo come afferma in un’intervista il CEO di Intesa San Paolo Dott. Messina, si ha la possibilità di avere gente a bordo in un progetto comune con persone fortemente motivate ; più esse lo sono, tanto più si traduce in positività nei confronti dei clienti, e, questo rappresenta nella sua interezza il valore sostenibile per ogni organizzazione.
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