Niente paura, nessuno si farà male usando il suo vecchio Curriculum, ma bisogna prendere atto della sua inefficacia.
Il Curriculum è importante e con l’articolo di oggi vogliamo assicurare la sua continuità e anche il progresso!
La nostra intenzione è farlo rinascere in una nuova forma, proprio perché la vecchia, a nostro avviso, ha perso la sua forza e utilità.
È morto quel CV concepito come:
Lunga vita a quel CV concepito come:
Ma vediamo ora più da vicino il Curriculum Vivo!
Prima di entrare nel dettaglio e cercare di rispondere ai più importanti quesiti relativi alla sua stesura, prendiamo 3 post it, attacchiamoli davanti a noi e scriviamoci “le 3 macro-domande potenti del CV” da tenere sempre assolutamente presenti:
Non so cosa scrivere! Nessun problema: inizia a scrivere tutto quello che riguarda la tua storia professionale, formativa, extra professionale che serva a raccontarti e a darti valore, a dare un’immagine “buona” di te stesso, a catturare l’interesse e la curiosità di chi ti legge.
Non badare alla lunghezza, per quella rimanda alla terza e ultima domanda potente.
A questo punto concentrati sull’obiettivo che vuoi raggiungere, sull’offerta di lavoro per cui ti stai candidando, al job title che hai indicato nel tuo CV.
E comincia a cancellare tutto quello che non è utile a quello specifico obiettivo, che appesantisce, che annoia o che può portare chi ti legge a pensare che hai buttato lì una serie di informazioni ma senza avere in mente cosa vuoi fare nella vita, cosa stai cercando (“less is more”, “quello che non aggiunge, toglie” – pensa sempre a questi importanti proverbi mentre lo scrivi).
Ritieni che sia tutto utile e importante? Allora prepara diversi CV in funzione di obiettivi, job title e offerte di candidatura differenti.
Una volta scritto, è fondamentale rileggerlo più volte con attenzione e magari chiedere a qualcuno di fiducia che lo rilegga un’altra volta per evitare che ci siano dati: 1) errati, frutto di superficialità, svogliatezza o non curanza; 2) volutamente riportati in modo fuorviante, così da portare a fraintendimenti o a differenti interpretazioni; 3) falsi, magari solo per ottenere di essere chiamati dal recruiter!!!!
E ora andiamo ancora di più nel dettaglio per una stesura semplice, ma professionale e organizzata.
Non sono 5 dilemmi, bensì opzioni da scegliere secondo obiettivi precisi!
FOTO:
FORMATO:
Detto ciò, come fare a capire lo “stile” dell’azienda per scegliere il formato più adatto?
Le pagine social dell’azienda e delle figure chiave possono essere un valido aiuto in questa ricerca… A meno che tu non conosca qualcuno di attendibile in azienda che possa darti indicazioni sullo stile prevalente e sulle abitudini comportamentali condivise da dipendenti e direzione.
COLORI:
LUNGHEZZA
CV IN ITALIANO O INGLESE?
NB: Se l’inglese è un requisito fondamentale per la posizione o hai indicato un inglese livello B1/B2 aspettati che una parte del colloquio venga svolta in lingua inglese, per confermare la tua fluency. Perciò ti consigliamo di prepararti un pitch, e comunque fare pratica, per descrivere in inglese parlato ciò che riporti nel CV.
Il CV vivo è quello nell’ottica del project management.
L’obiettivo è farsi chiamare al colloquio scegliendo con cura, caso per caso, la soluzione più efficace, analizzando bene il destinatario!
Dopo il tempo dell’e-mail marketing massivo, stiamo vivendo una comunicazione sempre più curata e personale.
Il Curriculum redivivo dev’essere, a nostro avviso, ad personam e fortemente contestuale.
Sì, stiamo dicendo di mettercela tutta e riscrivere, a volte anche ridisegnare il tuo nuovo CV tutte le volte che lo invierai!
Le aziende, molto probabilmente, se ne accorgeranno e sentiranno fin da subito il tuo impegno e la voglia di fare!
L’inglese ha un aggettivo che può rendere appieno questo significato del nuovo CV!
REVAMPED.
Con questo termine non c’entrano le vamp, quanto piuttosto le suole delle scarpe!
L’intenzione è risuolare il CV; sostituire la parte più importante che è a contatto col contesto, ovvero il terreno di lavoro su cui si svolgerà tutto.
Una suola di cuoio va benissimo per ballare il tango, ma non per fare trekking, giusto?
Allo stesso modo, un battistrada della scarpa carenato può far slogare la caviglia a più di un ballerino effettuando una piroetta. La stessa cosa vale per la gomma che fa sudare il piede d’estate anche se è così utile nei mesi piovosi.
Quindi, è morto il CV statico e rivolto al passato.
È rinato quello contestuale e adattivo, con tanto di occhi puntati verso il futuro.
Un curriculum ferrato in materia, cioè con gli zoccoli adatti per fare strada!
Un curriculum attrattivo perché caricato positivamente col desiderio del selezionatore.
E facciamo anche un esempio:
Se un biologo cercasse lavoro da magazziniere, qualunque selezionatore potrebbe sospettare una sua veloce dipartita in caso l’occupazione dei sogni diventasse disponibile per il candidato.
Diversamente, specificando che ha intenzione di mettere a frutto gli studi sull’entropia per cercare, lavorando, un nuovo modo di trovare le cose, beh, quantomeno il selezionatore sarà incuriosito e potrà dargli un ascolto dedicato quando lo chiamerà al colloquio.
Bandler Richard – Usare il cervello per cambiare – Astrolabio.
Bernays Edward – Propaganda – Piano B.
Pensieri lenti e veloci – Daniel Kahneman – Mondadori.
Articolo a cura di Rovena Bronzi, Simona Bargiacchi, Dario Ramerini
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