I meccanismi di incentivazione per l’efficienza energetica: un volano per la ripresa economica?

Coerentemente con la strada tracciata dalla Strategia Energetica Nazionale nel 2013, l’Italia ha adottato due provvedimenti chiave nel 2014, rappresentati dal recepimento della Direttiva 2012/27/UE (Energy Efficiency Directive, EED) e dal Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE). I provvedimenti delineano, rispettivamente dal punto di vista normativo e strategico, il percorso verso gli impegnativi obiettivi di risparmio energetico posti al 2020, mirando alla rimozione delle barriere che ritardano la diffusione dell’efficienza energetica.

GLI OBIETTIVI DI RISPARMIO ENERGETICO AL 2020

L’obiettivo nazionale indicativo di risparmio energetico, determinato ai sensi dell’articolo 7 della citata EED, consiste nella riduzione dei consumi di energia primaria di 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) al 2020, pari a 15,5 Mtep di energia finale. Il Decreto Legislativo 102/2014[1], che ha recepito in Italia la EED, costituisce il quadro di riferimento per il raggiungimento di tale obiettivo. La Figura 1 riporta il quadro di sintesi sugli obiettivi di risparmio relativi ai meccanismi di incentivazione previsti per il periodo 2014-2020.

A tali obiettivi vincolanti di risparmio di energia finale, i quali costituiscono soltanto una quota parte dei target fissati, vanno ad aggiungersi quelli derivanti dall’applicazione di standard normativi e da misure e investimenti nel campo della mobilità, interventi per i quali è previsto un apporto complessivo di 7,2 Mtep/anno.

I MECCANISMI DI INCENTIVAZIONE ATTUATI

Il meccanismo dei Certificati Bianchi opera attraverso un mercato di titoli di efficienza energetica, attestanti la riduzione dei consumi di energia primaria derivanti da misure e interventi di riduzione degli usi finali, adottati dai soggetti obbligati o volontari partecipanti al mercato.

L’aggiornamento delle Linee Guida previsto dal Decreto Legislativo 102/2014, attualmente in fase di consultazione, si configura come un’importante opportunità per migliorare l’efficacia del meccanismo nel suo complesso, sia attraverso eventuali modifiche ad alcuni elementi chiave, quale ad esempio la soglia dimensionale minima richiesta per poter richiedere Certificati Bianchi, sia attraverso la valorizzazione dei risparmi derivanti da misure comportamentali e la prevenzione di eventuali comportamenti speculativi. Le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente sono applicate a interventi per la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, il miglioramento delle prestazioni termiche dell’involucro, l’installazione di pannelli solari e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.

Recentemente, la Legge di Stabilità 2015 ha applicato l’aliquota del 65% anche all’intero 2015 per interventi di riqualificazione energetica che riguardino l’edilizia privata, parti comuni di edifici condominiali o tutte le unità immobiliari di cui si compone il condominio. Grazie agli oltre due milioni di interventi realizzati a partire dal 2007, il meccanismo è stato citato come best practice a livello internazionale dall’International Energy Agency nell’Energy Efficiency Market Report 2014[2].

Il Conto Termico è il meccanismo più giovane e prevede un regime di incentivazione per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l’incremento dell’efficienza energetica con interventi di piccole dimensioni, relativi all’efficientamento dell’involucro e alla sostituzione di impianti per la climatizzazione invernale. II Decreto Legislativo 102/2014 ha stabilito un limite massimo per l’incentivo riconosciuto non superiore al 65% delle spese sostenute, eliminando in tal modo l’eventuale rischio di sovra-remunerazione. Un ulteriore potenziamento del meccanismo è contenuto all’interno del Decreto Sblocca Italia3 in cui si richiede una maggiore semplificazione delle procedure di accesso allo strumento, attraverso l’utilizzo di modulistica predefinita; inoltre, il provvedimento intende ampliare il ventaglio dei potenziali fruitori, consentendo a soggetti di edilizia popolare e a cooperative di abitanti l’accesso anche alle categorie di incentivi precedentemente riservati esclusivamente alla Pubblica Amministrazione.

La Tabella 1 analizza gli strumenti di incentivazione appena descritti secondo alcuni parametri di interesse (soggetti eleggibili per l’incentivo, tipologia di intervento, facilità di accedere all’incentivo, durata dell’incentivo) al fine di poter permettere un rapido raffronto tra gli stessi. Il Conto Termico, oltre a fornire un incentivo proporzionale anche ai parametri tecnici dell’intervento, è espressamente indirizzato alla Pubblica Amministrazione. Nonostante la complessità procedurale, il Conto Termico è quello che permette di recuperare parte dei costi sostenuti in tempi più rapidi; inoltre, diversamente dai Certificati Bianchi, consente anche interventi di piccola taglia. I Certificati Bianchi incentivano i risparmi di energia primaria conseguiti come risultato di azioni per migliorare efficienza energetica, quindi sono strettamente connessi al livello di risparmio potenzialmente conseguibile o, nel caso dei progetti valutati a consuntivo, effettivamente conseguito. Diversamente, l’incentivo delle detrazioni fiscali è proporzionale al costo dell’azione, e lo stesso vale per l’incentivo fornito per alcune misure all’interno del Conto Termico. Coerentemente con l’impostazione iniziata con la Strategia Energetica Nazionale, la sovrapposizione tra le misure incentivate nei vari meccanismi è marginale: i recenti aggiornamenti della relativa normativa hanno infatti puntualmente affrontato tale problematica, indirizzando gli strumenti ognuno verso il suo settore di riferimento.

RISPARMI ENERGETICI CONSEGUITI

Rispetto all’obiettivo previsto per il periodo 2011-2020 incluso nel PAEE 2014, i risparmi energetici complessivi per il periodo 2011-2013 ammontano a 3,2 Mtep/anno, pari al 20,6% del totale atteso. Tali risparmi derivano per metà dal meccanismo d’obbligo dei Certificati Bianchi. A livello settoriale, il residenziale ha già conseguito oltre un terzo dell’obiettivo atteso (35,2%), l’industria oltre un quarto (26,6%). La Tabella 3 riporta le stime dei risparmi conseguiti nel 2014 attraverso le misure notificate a dicembre 2013 alla Commissione Europea4. In particolare, per tale calcolo si è fatto riferimento ai metodi e principi comuni di calcolo contemplati nell’Allegato V della Direttiva: come ormai da prassi consolidata, per quegli interventi per cui non vige l’obbligo di redazione dell’Attestato di Prestazione Energetica (risparmi misurati), sono state utilizzate stime tecniche dei risparmi (risparmi di scala), in considerazione del gran numero di interventi effettuati sul territorio.

La Tabella 4 fornisce la valutazione dell’efficienza economica per i due principali strumenti di incentivazione attuati, in rapporto al contributo erogato per l’incentivazione. Per i Certificati Bianchi, è stato ottenuto un costo efficacia di oltre sette volte inferiore rispetto alla media registrata per le detrazioni fiscali del 55/65%. All’interno del meccanismo dei Certificati Bianchi, il costo efficacia si riduce ulteriormente per gli interventi relativi alla Cogenerazione ad Alto Rendimento. Da notare che le misure esaminate promuovono interventi in settori economici diversi, pertanto risulta difficile una valutazione comparativa che tenga conto delle differenti dinamiche di mercato. Si può comunque osservare che il meccanismo dei Certificati Bianchi, oltre a fornire il contributo maggiore in termini quantitativi di risparmio energetico conseguito, risulta anche il più conveniente dal punto di vista dell’efficienza economica rispetto al contributo erogato.

Le Detrazioni Fiscali mostrano una buona performance quando si guarda in un’ottica di mercato più ampia: considerando anche le proiezioni di investimento per il 2014, l’impatto occupazionale complessivo del meccanismo è stimato in 271.000 lavoratori diretti, 406.000 comprendendo anche l’indotto, con un trend in forte accelerazione nell’ultimo biennio. Nel solo 2013 gli investimenti attivati dalle richieste di detrazioni sono stati uguali a circa 4 miliardi, con 40.000 nuovi occupati diretti e 60.000 complessivi. Tali valori risultano nel complesso molto significativi, in considerazione del fatto che nel 2013 il settore ha perso circa 163.000 occupati.

CONCLUSIONI

Le misure ad oggi poste in essere hanno consentito al nostro Paese di adottare un trend di risparmio energetico in linea con gli obiettivi comunitari. Più in generale, in un contesto di crisi economica come quello attuale, i meccanismi di incentivazione vigenti hanno anche agito da volano per la ripresa economica. Infatti, per il settore industriale, il regime dei Certificati Bianchi ha dimostrato il suo ruolo fondamentale sia per la realizzazione di interventi di efficientamento all’interno delle imprese, sia nell’ampliamento dell’offerta di beni e servizi per l’efficienza energetica da parte delle imprese stesse, anche da parte dei soggetti obbligati quali le utilities, che sempre più stanno allargando l’offerta verso servizi addizionali post contatore. Parallelamente, in un periodo in cui si conferma ancora una volta la crisi del mercato delle nuove edificazioni, il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio esistente costituiscono la parte preponderante del fatturato del settore. Infatti, dei circa 175 miliardi di euro che costituiscono nel 2013 il valore della produzione totale delle costruzioni, la spesa per interventi di manutenzione del patrimonio edilizio esistente, che comprende anche l’efficientamento energetico, ammonterebbe a 116,8 miliardi di euro, pari a oltre due terzi del totale.

NOTE

1 Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE

2 http://www.iea.org/topics/energyefficiency/publications/energyefficiencymarketreport2014/

3 Decreto Legge 133/2014, coordinato con la Legge di conversione 164/2014, recante Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.

4 Applicazione dell’articolo 7 della direttiva 2012/27/UE sui regimi obbligatori di efficienza energetica. Notifica del metodo (4 dicembre 2013).

A cura di Chiara Martini, Alessandro Federici, Roberto Moneta – ENEA – Unità Tecnica Efficienza Energetica

Articolo pubblicato sulla rivista Leadership & Management – Novembre/Dicembre 2015

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