Le persone comunicano in una enorme varietà di modi, consapevoli o meno. Tutto ci informa, tutto ci parla, tutto ci suggerisce, e, per chi vuole ascoltare, il mondo è pieno di messaggi.
L’approccio olistico ci aiuta a distinguere il vero dal falso, il consapevole dall’incosapevole, le comunicazioni superficiali da quelle profonde.
Esistono centinaia di possibili dettagli e modi di comunicare ed esprimere aspetti di sè ed anche piccoli particolari, in una visione olistica, assumono un valore informativo, come pezzi sparsi di un puzzle che assume senso man mano che lo costruiamo.
Facciamo una piccola rassegna, infinitesimale rispetto all’enorme lista che sarebbe necessaria, su come una persona, sapendolo o meno, può comunicare qualcosa di se stesso.
Ma se osserviamo bene, potremo cogliere man mano anche:
Le coerenze e incoerenze tra segnali esterni e realtà interna
Le persone annaspano continuamente nel tentativo di dare “segnali esterni” per costruire con la comunicazione una “faccia” e una identità (Il lavoro pionieristico di Erving Goffman su quest’area di ricerca, è magistrale).
Tuttavia, la ricerca affannosa di un modo di essere che li porti ad essere più accettati, più belli, più persuasivi, può portare a dimenticare una verità suprema: la comunicazione esterna è solo un riflesso dello stato interiore.
Le bugie e scostamenti tra ciò che le persone sono è ciò che si vuol fare apparire, prima o poi emergono con un boato devastante e corrodono l’anima, oltre a far male agli altri.
Persino un Ministro della cultura o dell’educazione può, con una singola frase, far vedere che la sua cultura e la sua educazione sono ridicolmente basse, ad esempio nel trattare con superiorità un collaboratore o un giornalista, dimostrando di fatto arroganza e presunzione. Puoi essere Ministro di quello che vuoi, Capo di quello che vuoi, Presidente di quello che vuoi, Leader di questo e quello, ma quando apri la bocca la verità viene fuori, e spesso, senza nemmeno bisogno di aprire la bocca. Al contrario, vi sono Capi di Stato che trattano ogni persona che incontrano con rispetto.
Molto di quanto riguarda una comunicazione “vera” ha a che fare con l’avere o meno fatto i conti con i propri demoni interni, con le proprie ferite emotive irrisolte, con le dissonanze interne, con le nostre vere identità e chi vorremmo essere, o avere creato un dialogo interno più pulito, più vero, più onesto con se stessi. Le persone che hanno lavorato seriamente su di sè risplendono di una luce tutta particolare, e fanno bene a chi sta loro vicino.
E’ su questa connessione interno-esterno che dobbiamo lavorare ed è su questo che opera la comunicazione olistica, per un “essere che comunica” e non solo una “maschera di finzione che comunica”.
Puoi avere tutti i galloni che vuoi, le cravatte più costose e gioielli sfarzosi, ma se dentro l’anima è vuota, le tue parole saranno vuote.
Lo stesso vale in una riunione aziendale, dove le comunicazioni interne potranno essere vere, coerenti, aperte e oneste, o un misero teatro di finzioni e maschere.
Oppure al contrario, possiamo creare condizioni comunicative di altissima qualità, in cui le persone portino il meglio di sè, in un clima in cui qualsiasi problema diventa un’occasione per lavorare felicemente e non vorresti essere altrove se non li. Non è utopia, è realtà possibile.
E la cosa non si ferma qui. Persino la persona può mentire a se stessa, raccontarsi “storie” per reggere relazioni che non tengono, avere un dialogo interiore pessimo e pieno di bugie, oppure apprendere i segreti della comunicazione olistica, che portano ad una maggiore connessione tra la nostra parte razionale e quella inconscia e subconscia, con un netto miglioramento dello stato delle emozioni, e di conseguenza, delle relazioni con gli altri e nel successo personale.
Non è un caso che le persone che vivono in un mondo di bugie interiori, di emozioni irrisolte, di rapporti falsi e mai autentici, in una miseria relazionale da paura, finiscano per ammalarsi. Per cui, la comunicazione olistica ha a che fare, e parecchio con la salute e il benessere fisico, e questo non è poco.
In ogni rapporto e in ogni forma comunicativa, la ricerca del “vero” è un bene sempre più raro e per questo, sempre più prezioso.
A cura di: Daniele Trevisani
Un tempo il compito di traghettare l'azienda verso il futuro tramite lo sviluppo di nuove…
Negli ultimi mesi causa il lento e inesorabile declino della redditività nella stipula delle Polizze…
Attiva da più di 30 anni e oggi parte del gruppo internazionale Zucchetti, Cybertec è…
Il focus sulla formazione professionale in Europa Nello spirito di favorire gli investimenti destinati a…
Nel complesso e volatile panorama aziendale odierno, le pratiche tradizionali delle supply chains non sono…
I dati sono chiari. L'Intelligenza Emotiva (EQ) è un fattore chiave di differenziazione per i…